Flashback #1758: New York

Season 1

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  1. Alexandra Duval
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    Sorrisi e quella volta lo feci come raramente mi capitava, sinceramente colpita dalle sue lusinghe e complimenti che sempre mi facevano piacere. Mi guardai dunque intorno fiera di quel piccolo pezzo di terra, era poco rispetto a tanto che in passato avevo avuto, ma se una cosa l'eternità mi aveva insegnato era di apprezzare ciò che si costruiva. Avevo vissuto in tanti corpi e in tante vite, ma Eris si era dimostrata l'ospite più interessante. Colei che mi aveva fatto vedere più mondi e vivere più esperienze diverse. Chi lo avrebbe detto che anche un'entità primordiale come me potesse ancora stupirsi?
    «Siete il benvenuto Mr. Mallory...» esordì rivolgendomi al ragazzo, per poi fare segno ad entrambi di accomodarsi e a Jerome di servirci il tè.
    «Le vostre parole mi lusingano Mr...» mi bloccai e alzando gli occhi al cielo con quel giusto pizzico di imbarazzo, che mai stonava in certe situazioni, mi morsi la lingua e ripresi «Haytham» mi presi tutto il tempo del mondo per pronunciare il suo nome e degustarlo tra le labbra. Un nome così fiero, così forte, eccitante oltre ogni modo.
    Ero una donna affascinante oltre che giovane, la mia eterna giovinezza dovuta che l'età dell'ospite di cui mi impossessavo cessava di progredire nel momento in cui ne prendevo possesso. Eris, la vecchia Eris, non era proprio morta, ma ormai di lei esisteva solo una flebile scintilla che ancora non si ostinava a spegnersi, ma non mi preoccupava. Tuttavia quella dolce maledizione mi costringeva, sopratutto su quel pianeta, ogni tot tempo a sparire e ricominciare da qualche altra parte e il che era snervante. Ogni volta dovevo iniziare nuovamente scalate sociale, farmi amicizie importanti, era tanto duro lavoro che solo la mia infinita pazienza mi permetteva di riuscire a compiere.
    Di fatto dunque in quel momento era in bilico. Karl ed Eleonor erano già consci dell'aura "magica" che mi avvolgeva. Quando li avevo conosciuti avevano la mia età apparente, poco più di trent'anni e trent'anni dopo io ero ancora identica. Tuttavia ciò che avevo fatto per loro era stato così importante, dandogli un figlio, che saggiamente avevano mantenuto il mio segreto.
    Era facile immaginare perchè Mitchell amava esibirmi, lui storpio per via della gotta e settantenne poteva solo sognare una donna come me. Peccato che la sua morte era sopraggiunta così presto.
    Tornando al tè, dopo un breve chiacchiericcio che mise in chiaro i miei contatti con la loggia e il mio essere una fedele Templare, decisi finalmente di addentrarmi al motivo per cui lo avevo contattato.
    «Venendo al sodo vi ho contatto per parlarvi della morte di Michael, so che per la loggia è stato un duro colpo ancor più perchè è accaduto in modo imprevisto, tuttavia sono certa che sapevate di come ultimamente sembrasse... strano...» inizia cauta e decisa a parlare chiaro senza tuttavia venir meno ai modi.
    «Ebbene se vi stavate chiedendo come mai fosse in contatto con Midar fu per una strana giostra che questo avevo organizzato. Midar è sempre stato un ricco mercante eccentrico, ricettatore dei migliori manufatti sul mercato. Mio marito ci ha avuto a che fare e i suoi modi di mercanteggiare sono a dir poco bizzarri, basti vedere l'idea della giostra medievale per mettere in palio un antico Cristallo...» lo dissi con tono altezzoso e infastidito, quando affogando il viso nella tazza di tè non mi persi lo sguardo di Haytham che si accese a quella mia ultima parola, voluta.
    «Come avrete scoperto al funerale sono amica della famiglia e ho saputo da Eleonor che una donna ultimamente lo aveva... ammaliato. Lo aveva convinto a partecipare alla giostra desiderosa di tale prezioso, ma ahimè come sappiamo non è finita bene...» e quella era una mezza verità. Era vero della manipolazione che Michael aveva avuto e anche di come era morto, stavo solo omettendo che la donna che lo aveva sedotto ero io.
    «Grazie a Sir Stewart sono venuta a sapere di come il Cristallo sia d'interesse dell'Ordine, ma anche come sia impossibile recuperarlo visto che non è possibile iscriversi a giostra iniziata...» e seppur loro stavano impiegando tempo e denaro per trovare un modo alternativo, io ne avevo uno a portata di mano. Semplice e veloce.
    «E se vi dicessi, Haytham, che Midar sa del ferimento di Michael, ma non della sua morte? E che dunque Michael è ancora iscritto alla giostra e potrebbe portarla a termine per vincerne l'ambito premio?» feci quella domanda non lesinandomi di sorridere ammaliate, sapevo che le donne non erano ben viste, non quando si parlava di strategie, ma dopotutto non ero mai stata brava a starmene in un angolo. Non quando sapevo di poter parlare liberamente con lui, certa che non mi avrebbe risposto che dovevo solo pensare al cucito o alla casa. Con la tenuta e molte altre opere avevo dimostrato di poter gestire gli affari come, se non meglio di un uomo.
    Sapevo oltretutto che era una strategia che poteva funzionare. Le gare della giostra erano quattro e tra ognuna vi era del tempo per dare ai campioni tempo di riposarsi, curare le ferite e riprendere sani e forti. Midar dall'altro lato non era uno che si interessava della sorte dei partecipanti si divertiva solo a puntare denaro sugli stessi e far baldoria. Quando dunque Michael erano stato portato via era stato facile mantenere viva la notizia al torneo della sua ferita, grave, ma non mortale. Certo far entrare in gioco Donnie voleva dire espormi, ma qualcosa mi diceva che forse sarebbe stato anche divertente farlo con Haytham Kenway.


    Edited by Señora Acero¸ - 15/6/2017, 12:12
     
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17 replies since 19/5/2017, 00:29   385 views
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