Present Day #2017: Toronto's Harbor

Season 1

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  1. Blackthorns
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    Non avevo dormito, quella notte — sebbene l'istinto e l'esperienza mi ricordassero costantemente di dover rimanere vigile, soprattutto nelle circostanze attuali — per quanto avessi tentato di liberare la mente, avevo passato ore ad occhi aperti, immobile sulla brandina leggermente oscillante della mia barca, finalmente ultimata. Solitamente il rollio delle onde era sufficiente a tranquillizarmi abbastanza da farmi dormire almeno un po', anche nelle notti più torbolente, come una carezza rassicurante tra i capelli — l'unica che avessi conosciuto per tanto tempo, prima di Ares —ma non quella volta; i miei pensieri erano andati tutti in una sola direzione, portando a galla pensieri e ricordi, tutti riguardanti Ares. Avevo ricordato il nostro primo incontro, quello a cui avevo pensato come ad uno dei tanti approcci con una fonte di informazioni necessaria alla mia missione, nient'altro, ma per quanto mi fossi sforzato non ero riuscito ad inviduare il momento esatto in cui si era insinuata tanto nei miei pensieri e, a quel punto era inutile negarlo, nel mio cuore. Là dove nessuno prima di lei aveva fatto breccia — dove non avevo permesso a nessuno di farlo. Non ero riuscito a capire quando fosse diventata tanto importante affinchè il tempo passato con lei smettesse di diventare un compito, ma fosse diventato qualcosa di piacevole, qualcosa da aspettare con un certo entusiasmo. Avevo ricordato la gita in barca e come mi avesse fatto sentire vivo. Avevo ricordato il suo sorriso e il tocco delle sue labbra sulle mie, dolorosamente consapevole che avrei potuto non godere più di entrambi. Ed infine come era apparsa nel sogno, una dea guerriera, splendida e terribile.

    ( . . . ) Se fosse andata a cercarmi nel mio appartamento lo avrebbe trovato, ormai, vuoto, con solo il pianoforte coperto da un telo ad occupare il grande spazio e, sopra di esso, un bigliettto che le avrebbe detto esattamente dove trovarmi, ovvero al porto della città, a bordo della mia nuova imbarcazione. Era rischioso, certo, ma confidavo sarebbe venuta da sola. Credevo avrebbe voluto affrontarmi faccia a faccia, prima di qualsiasi altra cosa, senza permettere l'intromissione altrui.. potevo dire di conoscerla almeno fino a quel punto. Quando la vidi arrivare, dunque, azzardai un lievissimo sorriso, in egual misura sollevato ed amaro — non nutrivo illusioni; la sua visita non era affatto di cortesia e non mi aspettavo lo fosse.
    « Vieni, sali pure. » il mio tono era, all'apparenza, tanto calmo quanto l'acqua del lago, ma non vi si doveva credere troppo, naturalmente. Mi sentivo tutt'altro che calmo, al momento. Avvertii la sensazione di avere una lama incastrata nel petto, quando mi ricordai di non toccarla, di non aiutarla a salire sul collegamento in legno tra la banchina e la barca.


    Edited by Blackthorns - 10/10/2017, 23:00
     
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8 replies since 1/10/2017, 19:42   224 views
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