Present Day #2018: Toronto's Roads

Season 2

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  1. SliteMoon
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    Voglio essere una macchia colorata in mezzo al grigiume della realtà

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    Vedevo rosso dalla rabbia.
    Quella ragazzina aveva un nesso, un legame alquanto evidente con Selene, ma in quel momento non me ne fregava niente. Poteva essere sua sorella, sua cugina, chiunque, ma non mi importava.
    La volevo soltanto usare come bersaglio per le mie frecce.
    Ovviamente aveva tutto il diritto di essere arrabbiata e frustrata, essendo anche lei una superstite.
    Era assolutamente normale che fosse confusa, visto e considerato che si trovava su un pianeta che non conosceva e disprezzava con tutta sé stessa, come feci anche io secoli fa.
    Ma tutto ciò non la giustificava per avermi usato per il tiro a segno.
    Avevamo tentato di capirla, aiutarla, e questa decide di infilzarmi. Un ragionamento estremamente sensato.
    La cosa che però più mi irritava, che più mi faceva infuriare era il fatto che accusasse noi Guerriere di non aver adempito ai nostri compiti e doveri, di aver abbandonato gli abitanti delle Colonie. Secondo lei che diavolo ci siamo state a fare sulla Terra per tutto questo tempo?! A goderci le vacanze? A raccogliere margherite?!
    Poteva dirmi di tutto, ma questo non lo accettavo, non dopo tutto quello che avevamo passato e sacrificato per portare e mantenere un briciolo di pace in un mondo dove la pace non è altro che un’utopia.
    Selene mi aveva chiesto di portare pazienza, di non fare come mio solito, così da poter capire e far ragionare questa pazza.
    Peccato che questa l’avesse completamente ignorata e mi avesse colpito al ventre con alcune lame di luce, facendomi accasciare a terra dolorante.
    Selene, con le lacrime agli occhi, iniziò a tamponare la mia ferita per poi rivolgersi a lei, urlandole qualcosa che non riuscii a capire.
    “Maledetta mocciosa...” dissi fra un gemito di dolore e l’altro “...forse per una volta sarebbe stato meglio usare il mio metodo...” ironizzai, continuando a puntarla come fa il predatore con la preda.
    Provai ad alzarmi, ma fu inutile, il dolore mi mozzò il respiro.
    Ero completamente inutile e inerme, e se c’era una cosa che odiavo ancor più della sconfitta erano proprio quelle maledette sensazioni.
    Non potevo farle niente. Anche solo tentare di lanciarle la palla di fuoco che si era già formata nella mia mano era estremamente doloroso, riportandomi alla mente ricordi di quella che sembrava una vita passata, di quel periodo in cui ero l’ombra di me stessa, in qui dovetti ricominciare tutto da capo.
    Soffocai un lamento, respirai a fondo, tentando di nascondere per il momento quei pensieri, e chiamai telepaticamente Deimos e Phobos in nostro aiuto.
    Sapevo perfettamente che se avessi detto ai miei fidati corvi di sistemare la sconosciuta Selene non me l’avrebbe mai perdonato.
    “Ho chiamato Phobos e Deimos… sai già quali sarebbero le mie intenzioni… ma dimmi, tu che vuoi fare Selene?"
     
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10 replies since 15/12/2017, 20:37   209 views
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