Present Day #2018: Toronto's Roads

Season 2

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  1. Illiana
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    “Ho chiamato Phobos e Deimos… sai già quali sarebbero le mie intenzioni… ma dimmi, tu che vuoi fare Selene?"
    Continuando a fissare negli occhi quella ragazza, feci un cenno di assenso ad Ares. Lei sapeva come agire, non la avrebbe mai ferita gravemente perché ne avevamo discusso in precedenza, mentre cercavamo le sue tracce in giro per le strade della città.
    Ora era necessario contrastare i suoi attacchi, perché la situazione era degenerata velocemente, e non certo per colpa nostra.
    Prima che sopraggiungessero i corvi, udii una cosa che mi stupì enormemente, anche se a riflettere bene, avrei dovuto prevederla. Gli indizi erano lì, davanti ai miei occhi, ordinati come soldatini: la tipa era una sopravvissuta alla distruzione dell'Impero, e i suoi obiettivi prevedevano principalmente pietre preziose.
    "Dov'è il Cristallo d'Argento?"
    Mi ersi lentamente, una ridda di pensieri stavano battagliando nella mia mente e avevo l'urgenza di metterli in ordine, prima di reagire in una maniera che avrebbe pregiudicato il nostro futuro.
    Perché sta cercando il Cristallo? Quello che avevo creduto, fino a quel momento, era che la sua presenza sulla Terra fosse dovuta unicamente al tentativo di trovare un luogo dove vivere in pace...
    Invece lei era qui per qualcosa che non avrebbe mai potuto usare, dato che la pietra su cui si fondava la creazione e l'esistenza dell'Impero Galattico non era gestibile da una persona comune, non senza il potere che apparteneva solo alla famiglia reale... sgranai gli occhi, quando un pensiero si fece strada prepotente in mezzo agli altri, e mi colpì come uno schiaffo.
    Possiede anche un anello simile al mio, ma NON può essercene un altro uguale, il mio mi è stato dato in eredità da mia madre...
    Le parole mi uscirono involontarie, la mia voce aveva un suono metallico che non mi era usuale: ”Come ti chiami?"
    In quell'istante gli alleati sacri di Ares piombarono su di lei, inducendola ad una fuga precipitosa.
    ”Fermati!!”
    Inutile. Il mio grido non servì a nulla. In pochi istanti, rimasero a terra solo i sacchi che stava trasportando. Anche se pensavo che sarebbe stato importante inseguirla e tirarle fuori la verità ad ogni costo, lasciai che scomparisse nella notte. Per ritrovarla, da quel momento in avanti, avrei dedicato ogni secondo del mio tempo.
    Aiutai Ares ad alzarsi in piedi, che imprecò peggio di un uomo. Sorrisi di nascosto, per non urtarla.
    Protessi il nostro ritorno a casa con una cappa di energia lunare, che ci rese invisibili ad occhi umani, mentre Phobos e Deimos perlustravano la zona per difenderci da eventuali pericoli.
    Non scambiammo una parola tra di noi per tutto il tragitto, ognuna assorta nelle proprie considerazioni, fino a che non ci trovammo nel salotto del nostro attico, al sicuro.
    Quello che avevo concluso io era che questa sconosciuta non ci poteva essere nemica, il suo comportamento era frutto di un gigantesco fraintendimento, che, con pazienza, avrei trovato il modo di chiarire. Inoltre, altri particolari del nostro incontro, dopo averli analizzati, ponevano ulteriori domande: se anche avesse potuto controllare il Cristallo d'Argento, cosa avrebbe fatto? Pensava forse di poter porre rimedio alla distruzione dei nostri mondi?
    Sarebbe stato un sogno poter far rivivere i miei cari, lo splendore in cui avevo sempre vissuto, un desiderio a cui non osavo cedere, ma forse...
    Forse quella ragazzina era la chiave di tutto, quindi preziosa oltre ogni dire, ai miei occhi.
    Fu con questo animo che, una volta medicata la mia compagna, cercai con lei di discutere i dubbi che stavano sorgendo dopo millenni di certezze.
    Ma non avevo fatto i conti con il temperamento irascibile e deciso di Ares.
     
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