Red Forest's War

Series Finale Season 2

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  1. Illiana
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    "Perdonami sorella mia... perdonami..." Singhiozzavo. Le lacrime bruciavano sulle mie guance come su quelle di mia sorella. Le sue parole avevano colpito in profondità lo strato di ghiaccio che avevo sempre mantenuto nel mio cuore per lei. La avevo sempre trattata come un individuo a me subalterno, di cui mi sarei semplicemente dovuta prendere cura. Non avevo mai cercato di volerle davvero bene, di vedere la persona che lei era, di considerarla per quello. Ne provavo un dolore orribile.
    Anche se non avrei saputo cosa fare, né se Wiseman o Hybris me lo avrebbero permesso, feci per correre verso di lei, per farla sentire meno perduta e sola in quegli ultimi istanti, ma una presa decisa al braccio mi fermò.
    Mi girai: Endymion mi stava trattenendo, il suo sguardo che come sempre sembrava vedere oltre alla realtà circostante.
    ”E' mia sorella! Devo stare con lei, ha bisogno di me...” Cercai di colpirlo debolmente: non ero davvero arrabbiata con lui, ma cercavo un modo per sfogare un minimo del dolore che provavo.
    Tentai di svincolarmi, ma lui mi impose di guardarlo. Il suo sguardo sempre freddo, in quell'istante si caricò di un'intensità che rividi pochi momenti più tardi, anche se con contenuti diversi.
    ”Per separare i due Cristalli, l'unico modo è uccidere il corpo prima che lo uccidano loro, non c'è altro modo e anche tu lo sai...”
    Strinse ancora di più il mio braccio, abbassando la voce, addolcendo il tono: ”Pandia non morirà!”
    Mi fissò ancora un attimo, per accertarsi che avessi compreso le sue parole, poi scomparve per riapparire vicino a mia sorella.
    Fu tutto così veloce, così agghiacciante...
    L'orrore stava minacciando di sopraffarmi. Sapevo cosa fare, ma non volevo accettarlo. Non volevo affrontare quella prova.
    Il mio grido fu coperto dal boato del colpo che distrusse, come fossero fantocci di legno e stoffa, i nostri nemici.
    Come per magia, quando Endymion venne verso di me, capii con estrema chiarezza il quadro d'insieme delle cose.
    In un attimo, le mie visioni, tutte quelle che mi avevano ossessionato negli ultimi anni, ebbero un senso chiaro e limpido.
    Come se scoprissi improvvisamente di saper leggere un libro in una lingua che fino ad allora non conoscevo, capii che Endymion era la persona che avevo aspettato per tutta la mia vita, a cui ero destinata da sempre. Il suo viso aveva aleggiato nei miei sogni e nelle mie visioni da sempre, anche se non avevo voluto ricordare. Che la sua storia era intrecciata alla mia prima ancora che io nascessi.
    Che ogni mia azione era fatta per portarmi in questo luogo, in questo istante. Che niente era stato fatto e detto invano.
    Ucciderò il portatore del Cristallo Nero!
    Giuramenti che avevano un peso, che andavano onorati. Ma soprattutto, che imboccavano una strada già tracciata.
    In particolar modo, diedi un senso ad una visione che spesso avevo avuto, ma che avevo sempre creduto fosse solo il manifestarsi delle mie paure: in mezzo ad una stanza distrutta, ciò che rimaneva dopo una luce accecante erano i Cristalli, quello Argento e quello Nero. Solo quelli, nulla più.
    Avevo capito tutto. Ero pronta?
    Endymion mi sfiorò la guancia, e mi guardò con tanto amore che ad un tratto non ebbi più paura. Avrei fatto quello che sapevo di dover fare, ma prima...
    Lo abbracciai, e lo baciai. Il nostro primo e ultimo bacio. Per qualche istante, mi parve che al mondo non esistessimo altro che noi due, che tutto fosse completo e perfetto, come in quel singolo istante.
    Ma il tempo, che ancora stava scorrendo, andava esaurendosi.
    Lui mi sussurrò sulle labbra: ”Devi farlo, Selene, o sarà troppo tardi...”
    Lo guardai negli occhi, attraverso le lacrime. Il suo sorriso nascondeva una tensione crescente, lo sforzo immenso che stava compiendo per mantenere per i secondi necessari il controllo su quel potere inconcepibile.
    Mi decisi, e agii senza prestare attenzione ai miei sentimenti.
    Posai la mano sul suo cuore e lo trapassai con una lama di energia. Endymion vacillò, ma non emise un suono. Il suo viso non cambiò espressione.
    Esistevano solo i suoi occhi per me.
    Provò a spingermi via, ma io scossi la testa, abbracciandolo.
    Non potrei mai... abbandonarti!
    La luce, quella che c'era nelle mie visioni, si manifestò come un lampo, ma invece di scomparire, crebbe di intensità. Nel contempo, il dolore cominciò a crescere nel mio corpo, sempre più forte, sempre più insostenibile. Era un calore immenso, simile a quello di una fornace. Stavo bruciando da dentro.
    L'esplosione che annientava il potere oscuro. Percepivo la presenza di Nemesi come un bagliore argenteo, e quella di Ecate come un lampo oscuro, distinte.
    Questo significava che eravamo riusciti nel nostro obiettivo. La Foresta Rossa non sarebbe mai stata una realtà. Il tempo avrebbe continuato a scorrere e la vita delle persone non si sarebbe trasformata in un disco rotto, in un ciclo sempre uguale che si ripeteva all'infinito.
    La libertà ed il libero arbitrio, tanto caro ai nostri alleati, sarebbe ancora stata una prerogativa di chi aveva il coraggio di cercare la verità.
    Con le nostre azioni, Endymion ed io avevamo salvato non solo il nostro popolo, ma anche il pianeta Terra. Ma qui finivano anche le nostre responsabilità. Qualcun'altro avrebbe raccolto le mie, Pandia, probabilmente. Era giovane, ma ci sarebbero state le guerriere a seguirla e a supportarla.
    Il dolore aveva raggiunto ogni fibra del mio corpo; mi irrigidii per provare a sopportarlo e per non ridurmi ad un grumo di tormento.
    Non abbassai mai lo sguardo dal suo, il colore dei suoi occhi era l'ultima cosa che volevo vedere, tutto quello che aveva importanza.
    Vidi negli occhi del mio amato passare prima lo sconcerto, poi la comprensione e l'accettazione di tutto. Aveva capito, senza bisogno di leggere il mio globo dei pensieri, quello che provavo per lui. Aveva capito che, come avevo giurato, non lo avrei mai lasciato.
    Mi abbracciò, ed io mi abbandonai a lui, mi abbandonai al dolore e all'oscurità come fossero delle amiche.
    La mia vita stava finendo, ed io cominciavo a non sentire più il male.
    Non sentivo più nulla, se non la felicità di trovarmi tra le sue braccia.
    Endymion era il mio compagno, ed il mio destino sarebbe stato lo stesso suo.
     
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8 replies since 20/9/2018, 19:29   173 views
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