Present Day #2018: Paris

Season 3

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  1. Blackthorns
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    :Aphrodite:
    « Shhhh. » Presi ad accarezzargli dolcemente i capelli, smuovendoli piano con le dita, in una gestualità assai differente da quella mostrata fino a pochissimo tempo prima, caratterizzata dalla frenesia che le sue mani sul mio corpo riuscivano sempre a darmi. Ci eravamo fatti un male atroce, inutile negarlo, nei lunghi secoli passati separati —— lui adempiendo ai suoi doveri, prima di marito e poi di Assassino e Mentore, mentre io fingevo un'indifferenza che non mi era mai appartenuta, nei suoi confronti, una fredda professionalità. E invece non aveva mai smesso di bruciarmi nel cuore, sotto pelle, sulle labbra, ogni volta che toccavano quelle altrui — guidate unicamente da una passione momentanea, non certo dall'amore. Il sapore distante e amaro di qualcosa che non potevo avere e che avevo potuto assaporare per così poco tempo. Quel dolore, adesso, quel distruggerci reciproco e non voluto da nessuno dei due, pareva un ricordo lontano e sbiadito, dissipato dalla consapevolezza ci fossimo lasciati alle spalle tutto ciò, finalmente, che ancora una volta l'amore avesse trionfato. Ne eravamo la prova. Il fatto che l'indomani mattina saremmo stati legati per l'eternità toglieva qualsiasi dubbio possibile.
    « Non pensare al passato, non adesso. Abbiamo sofferto entrambi.. non lo negare, so che è così, non ti addossare colpe che non hai, per favore. Io.. non sono buona, Altair, non così tanto come pensi tu —— per lunghi anni ho trattato gli esseri umani alla stregua di oggetti da utilizzare e poi scartare, belli, ma privi di valore reale, passioni effimere da dimenticare dopo appena qualche giorno. Non sono stata affatto buona, in questi anni. Sono stata superficiale e anche egoista, nel badare alla bellezza, ma non ai sentimenti altrui. Non devi chiedermi alcun perdono.. ciò che è davvero importante è il nostro essere insieme, l'esserci ritrovati. »
    Dalla posizione in cui mi trovavo, seduta sulle sue gambe, abbassare il mio volto per raggiungere il suo e posarvi le labbra fu semplice. Prima trovai la sua fronte, poi una tempia, l'incavo sotto l'occhio, lo zigomo e, infine, la bocca, in un bacio dolce e leggero, poco più che accennato. Gli sorrisi, nel raddrizzare la testa per poter tornare a guardarlo. Lo amavo e lui amava me, non contava nient'altro, solo quella spensieratezza che avvertivo, tiepida e rassicurante, avvolgermi per intero.
     
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3 replies since 20/11/2018, 00:10   103 views
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