Present Day #2018: Great Inagua

Season 3

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  1. The Bla¢k Wit¢h¸
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    Mi ero pentita di essere tornata su Giove? Assolutamente no. Era la mia casa e non c'era niente di più bello di saperla di nuovo intatta, di sapere di poter dire al mio popolo che avrebbe potuto tornare a casa ed io di aiutarlo, seguirlo e comandarlo come un tempo. Ma inevitabilmente ciò che avevamo vissuto sulla Terra ci aveva cambiati, io ero cambiata e per quanto fui felicissima di tornare a ricoprire il mio ruolo di Giudice Supremo faticai ad accettare di essere quella di un tempo, non con quello che avevo vissuto ed imparato. Dovevo però fare i conti con molti sacerdoti superstiti che per tutto quel tempo avevano vissuto su Nettuno, loro non la vedevano come me e gli scontri non mancarono a venire.
    Li rispettavo e dunque mai mi sarei messa contro di loro, seppur non capivo l'ira crescente che sentivo. Sapevo che non era la mia, che quella frustrazione e senso di abbandono non mi appartenevano, ma non ne capivo il motivo. Avevo scritto ogni giorno ad Edward e più volte lo avevo invitato a raggiungermi eppure mai avevo ricevuto sua risposta nemmeno quando gli avevo chiesto se gli avesse fatto piacere che lo andassi a trovare. Volevo mio marito al mio fianco e con lui volevo discuterne i modi, ma ben presto le sue risposte divennero rade e poi insistenti, ciò accadeva pari passo con la sua ira fin quando non scoprì che i sacerdoti avevano intercettato le mie comunicazioni. Edward non aveva mie notizie ed il suo senso di abbandono e la sua rabbia le capì. Cercai di partire il prima possibile, ma la guerra arrivò e per me fu impossibile muovermi, non a fronte di tutto ciò che stava accadendo.
    Ciò non mi aveva impedito di affrontare i sacerdoti di ricordare loro il mio ruolo e potere e così solo giudicandone e giustiziandone qualcuno riuscì a riavere ciò che di diritto mi spettava: il loro rispetto.
    Andavo fiera di quello che avevo fatto? Bè era il mio ruolo, potevo farlo. Lo avevo fatto in passato molteplici volte, ma come dicevo la mia visione di giustizia era divenuto meno rigida capendo, anche grazie ad Edward, tutte le sfumature della stessa. Se così non fosse l'avrei giudicato la prima volta che l'avevo visto e da Giudice Supremo quale ero mi sarei presa la sua vita convinta che fosse giusto. Quindi no, non ero fiera di ciò che avevo fatto, ma era necessario per mettere le cose in chiaro per dire loro che sarei partita e quando sarei tornata sarebbe stato con mio marito che, piacesse loro o meno, era la MIA scelta. Io che di scelte non ne avevo mai avute, non avrei permesso che mi portassero via la più sacra.
    Non fu difficile capire dove trovarlo ed immediatamente la malinconia mi pervase, quei luoghi erano pieni di ricordi e di momenti in cui avrei voluto fuggire e non uscirne più. Momenti in cui credevo di aver perso tutto e paradossalmente mi sentivo libera come mai prima. Ma ciò non era possibile e così quando salì sulla Jackdaw non mi aspettai nulla, ma ammetto che Calypso andò oltre ogni mia aspettiva.
    Non ci pensai oltre e fulminandola la scottai, non eravamo mai andate d'accordo esattamente come i nostri poteri e vederla lì nuda tentare di uccidere mio marito, bè mi aveva fatto incazzare e l'avrei colpita ancora se tutto non fosse cambiato repentinamente intorno a noi.
    Ero corsa da Edward e poggiandogli una mano sulla schiena gli chiesi come stava, ma la sua risposta fu un grugnito ed il scostarsi malamente da me. Imprecai tra me e me desiderosa di spiegargli cosa fosse successo, ma non ce ne fu il tempo e fu ironico visto che colei che comparve, alla fine di quell'improbabile rimpatriata, fu proprio Persephone.
    "Sempre a giudicare vero? Voi Guerriere del Sistema Esterno non avete mai fatto altro! Un po' come i vostri pianeti o sbaglio? Sapete da cosa sono reduce? Da una guerra... una scatenata dai tuoi genitori, armata da tua madre e sostenuta da tuo marito!"
    La situazione con Edward non mi rendeva nè tranquilla nè lucida e così la mia elettricità si scagliava contro chiunque avevo incontro, meglio se qualcuno che mi stava facendo incazzare. Guardai prima Calypso, poi Skye e poi Persephone sentendo infine gli occhi di Aphrodite su di me. Immaginavo che Ares non le avesse raccontato della guerra contro Nettuno e i suoi alleati, di Hades che ci stava per fare invadere e nemmeno del loro aver sequestrato l'Imperatore... non volevamo turbarla con qualcosa che si era risolta nè aumentare il suo senso di colpa, perchè la conoscevamo e sapevamo che si sarebbe sentita così sapendo che non c'era stata, ma... in quel momento non ci pensai.
    Ghignai soddisfatta al loro silenzio. No. Non avrei permesso loro di venir a giudicare NOI.
    "Abbiamo sbagliato? O non mi dire, sai che c'è? Sì abbiamo scoperto che chi fa sbaglia e posso assicurarvi che abbiamo fatto moltissimo in questi millenni... Selene ha riportato in vita un Impero morto, abbiamo combattuto i Celestiali per l'amor del cielo e come se non bastasse abbiamo evitato che Eris compiesse nuovamente lo scempio della distruzione... è essere egoiste questo? Perchè abbiamo scelto dei compagni di vita? Compagni che voi e chiunque altro, anche nel posto che chiamiamo casa, hanno tentato di portarci via? Non è mai egoistico amare... MAI"
    Pronunciai muovendo dei passi avanti sempre più arrabbiata con l'elettricità che era palpabile nell'aria per quanto forte. Skye doveva essersi spaventata perchè si era mossa verso di me come farsi scudo delle sue compagne.
    "Alle Guerriere non è mai stato proibito farsi una famiglia o sposarsi, lo sai... ma se succedeva lasciavano il loro ruolo... voi non lo avete fatto... dovevamo designare nuove Elette..." mi rinfacciò quell'uraniana piena di boria che non avevo mai sopportato.
    Scossi il capo guardandole e scoppiando a ridere, a costo di risultare ridicola. Mai come in quel momento ero molto più simile ad Evie Frye che alla Nike che avevano conosciuto. Risi. Jacob sarebbe stato fiero di me.
    "Le cose cambiano... le tradizioni crollano... se c'è una cosa che su questo pianeta io e le mie compagne abbiamo capito è questo... non tutte le nostre regole sono giuste... non tutto è nero o bianco... è molto più complesso di così... e dovrebbero esserlo anche le nostre scelte... Siete legate ad una realtà che non esiste più... l'Impero è rinato, ma è diverso. E' migliore. Dopotutto non sono state le nostre stesse leggi, a volte crudeli ed insensate, a portarci alla nostra fine?"
     
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