Present Day #2019: Mars

Season 3

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  1. Tharia
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    Annarita
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    "Ehm... ti spiace se rimango un po' qui con te? Al loft non riesco a stare, mi sono svegliata ed ho vagato un po' per la città arrivando fin qui... la verità è che non riesco a prendere sonno..."
    Quelle parole mi colpirono come un pugnale in mezzo al petto, infatti – senza rendermene conto – me lo massaggiai come se davvero potesse sanguinare da un momento all’altro.
    "Vedo preoccupazione nei tuoi occhi... immagino che le mosse ardite della Dea del Caos non ti facciano dormire sonno tranquilli… Il suo sguardo amareggiato era uno strazio per me, non riuscivo ben a identificare la “causa” di tanta inquietudine, ma l’istinto mi portava a indagare tra sentimenti non del tutto sconosciuti. Avevo amato in passato, ero stato devoto a una donna e conservavo ancora gelosamente il suo ricordo nel mio cuore… ma con Ares… con lei era tutto diverso.
    Da quando mi ero risvegliato in questa nuova vita, il suo viso aveva accompagnato ogni pensiero, ogni azione, ogni sensazione. Avevo riposto in lei la mia totale fiducia, ricevendo in cambio incredulità e dolce smarrimento. Era stato piuttosto bizzarro vedere sempre più spesso le sue gote arrossarsi per l’imbarazzo e in quei frangenti il mio cuore prendeva a battere furioso. Non ponevo limiti al volere dei Dèi: se avevano deciso di donarmi un fuoco per cui ardere ancora non mi sarei tirato indietro.
    ”Anche noi siamo in subbuglio... temiamo per la nostra casa, per la nostra gente..." Le sue preoccupazioni erano le mie, tutte le gilde di Assassini si stavano preparando a uno scontro campale, si addestravano giorno e notte per farsi trovare pronti a sguainare le loro lame celate al primo segno di pericolo! Tuttavia, in quel momento, non riuscivo a pensare ad altro se non all’oceano in tempesta che Ares tentava di nascondere nelle sue iridi brillanti. Feci un passo verso di lei, alzai la mano e con un dito sfiorai le sue ciglia, le sue labbra semi dischiuse, il suo mento volitivo.
    ”Finché resteremo uniti, non ci sarà nemico che potrà distruggerci. Non temere, mia Dea, abbandona ogni remora, alleggerisci il tuo animo e sorridi. Sei un incanto quando sorridi…” Le sillabe uscirono lente, suadenti, limpide come acqua di fonte. Non intendevo sedurla, non era mio costume, ma notai che Ares si era irrigidita impercettibilmente, nuovamente in imbarazzo per una frase che ritenevo più che sincera.
    ”Cos’è che ti turba? Non credi di essere bella? Oppure è la fonte di questo apprezzamento che ti mette a disagio? Dovrei forse indossare qualcosa per non gravare oltre sulla tua sensibilità?” Avevo parlato con voce dolce, quasi implorante. Sapevo di aver forse chiesto “troppo”, ma avevo bisogno di capire cosa si celasse nell’animo di Ares e – soprattutto – se il mio atteggiamento poteva offenderla in qualche modo.
    Avevamo trascorso molto tempo assieme da quando mi ero tornato alla vita, ma un leggero velo di reticenza pareva tenerla legata stretta a un qualche tipo di convinzione che non riuscivo a decifrare. Ritirai la mia mano e feci un passo indietro, in attesa di una sua risposta. Qualunque fosse stata, avrei rispettato il suo volere… di questo ero certo, ma speravo ardentemente che le sue parole mi avrebbero fatto rinascere e non sprofondare.


    Edited by The Bla¢k Wit¢h¸ - 1/11/2019, 20:58
     
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