Present Day #2019: Mars

Season 3

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  1. Tharia
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    Annarita
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    Tornare su Marte aveva sempre uno strano effetto su di me. Mi sentivo un po’ come se camminassi sui carboni ardenti e non solo perché quello era il pianeta del fuoco. Continuavo a sentirmi fuori posto, i sensi in allerta, i muscoli tesi. Eppure non avevo nulla da temere. Nessuno conosceva il mio passato, chiunque avrebbe potuto riconoscermi doveva ormai essere morto e sepolto, oppure troppo vecchio per uscire per strada. Eppure, non ero tranquillo. Marte non era più la mia casa e forse non lo era mai stata.
    Ero ormai rassegnato, il mio umore non era destinato a migliorare dopo la scena a cui avevo assistito tra Pandia e quell’Assassino. Se ci ripensavo il sangue ribolliva nelle vene e il respiro veniva meno, ma dalla mia espressione non traspariva nulla. Ero il generale dei Moon Nights, addestratore e amico di Iuventas, per questo adesso mi trovavo a varcare l’enorme sala da pranzo del Palazzo Reale. Decenni prima nessuno avrebbe mai scommesso un soldo bucato sulla mia persona, invece ora mi trovavo alla mensa di illustri personaggi. Nonostante sapessi che non avevo più nulla da temere, mi sentivo braccato, un vero pesce fuor d’acqua, lontano dalla Luna, il pianeta che ormai avevo imparato a chiamare casa. Non avevo voglia di rimuginare su queste sottigliezze che mi facevano sentire debole e la scusa per deviare il corso dei miei pensieri l’ebbi subito a portata d’occhio.
    Proprio mentre facevo qualche passo verso il centro della sala, assistetti alla trasfigurazione in donne di Horus e colei che immaginavo fosse sua madre, Senu. Fino a poco tempo prima, tutti credevano fosse morta, ma non era così e quella notizia aveva rinfocolato la felicità nella famiglia reale, molto attaccata ai loro Compagni Alati. Assistere a quell’incontro fu magico, ma riuscii ad osservarle per appena qualche attimo, poi lo sguardo deviò nuovamente, questa volta verso il vuoto. Mi sentivo un ladro di emozioni, gioivo per loro, ma nello stesso tempo ero invidioso. Non si trattava di quell’invidia malsana che ti avvelena il sangue e ti ruba l’anima, no… si trattava di desiderio, brama, voglia infinita di potersi riunire alle persone care. Avevo vissuto da solo per tutta la mia esistenza precedente e continuavo a vivere solo in questa nuova esistenza, ben sapendo di avere al mio fianco le persone a me più care. Guardai così Iuventas ed Ares. Strinsi forte i pugni e serrai la mascella. Erano mie sorelle ma non lo sapevano neppure…
    “Generale…” Una voce improvvisa mi fece alzare di scatto lo sguardo e di istinto chinai nuovamente il capo in segno di rispetto. Horus si era avvicinata a me, era la prima volta che la vedevo in forma umana e la sua grazia non era affatto diminuita. In forma di aquila era snella, affilata, arguta. In sembianze umane era addirittura bella, benché un po’ impacciata. Era chiaro che non era abituata a muoversi in un corpo dotato di gambe e braccia, tuttavia la sua natura solare era ben marcata da un fulgore dirompente che si sprigionava dall’intera figura. Fulgore che feriva le mie iridi, abituate ai bagliori fiochi della Luna.
    “Non hai bisogno di porgere a me i tuoi rispetti, generale, su questo pianeta sei un amico non un soldato…” Non capivo perché si fosse avvicinata a me, non la conoscevo bene e non sapevo come comportarmi. Era un personaggio molto ben visto alla corte di mia sorella Ares, perciò mi era venuto naturale offrirle i miei rispetti.
    ”Un soldato è sempre un soldato, ovunque vada…” mormorai piano, rialzando il viso con cautela, giusto in tempo per vedere su Horus una strana espressione. Sembrava… imbarazza? ”Perdonami, non volevo essere sgarbato. È solo che tutta questa… luce, mi rende nervoso…” Ed era la sacrosanta verità. Ecco un altro motivo per cui muovermi su Marte mi irretiva.
    “Oh, mi dispiace…” Horus diminuì all’istante il suo rifulgere e le fui eternamente grato. Potei così osservarla meglio. I suoi occhi erano neri come l’abisso, la sua pelle scura pareva seta d’oriente e i suoi capelli intrecciati al pari di complessi arabeschi…
    “Ehi Toth! Toth! Sono qui, vieni, unisciti a noi!”
    Iuventas stava cercando di farsi notare da me, come se con tutto quello sbracciarsi avrei potuto mai ignorarla. Mi scappò un piccolo sorriso, uno dei rari che mi concedevo e Horus – ancora al mio fianco – sorrise a sua volta, come se avesse appena assistito a un qualche miracolo divino.
    ”Sono felice che tu abbia potuto riabbracciare tua madre, vi auguro il meglio dal profondo del cuore…” Ed ero dannatamente sincero. Mi inchinai ancora una volta in segno di commiato e mi avviai verso Iuventas che mi attendeva scalpitante sulla sedia. Quando avrebbe imparato a stare seduta composta, forse avrebbe potuto anche osservare senza problemi il rigido protocollo di corte che – al momento – sembrava per lei un vero tabù. Ricambiai con un gesto rispettoso il muto saluto di Bayek di Siwa, un Assassino valoroso che avevo imparato a stimare come pochi altri: un vero combattente, di quelli che mettono la propria vita in pericolo purché quella dei propri cari non venga neppure scalfita… ed ero felice che fosse al fianco di Ares. Non era un nobile marziano, eppure… per un attimo pensai ad Ezio Auditore e un moto di fastidio mi punse la gabbia toracica. E se fosse accaduto lo stesso a Pandia?
    “La festa è iniziata da un bel po’, ma quanto ci hai messo ad arrivare? Con il mio specchio ci avremmo messo molto meno!” Iuventas mi ricordò la sua presenza con la sua voce squillante, prima di imbronciarsi nel vedere sua sorella Ares alzarsi dal tavolo proprio mentre io mi accomodavo. Era infastidita dalla mia presenza. Avevo notato più volte il suo atteggiamento astioso nei miei confronti, mal sopportava il rapporto che Iuventas aveva instaurato col sottoscritto. Rapporto che – segretamente – desideravo si creasse anche con Ares stessa… ma sapevo che non sarebbe accaduto tanto presto. Anzi, forse mai.
    ”Non prendertela, Iuventas. Tua sorella ti ama…” dissi pacato, osservando la Guerriera di Marte procedere con passo spedito fuori dalla sala, seguita subito dopo dall’Assassino.
    “E allora perché non ti approva? Insomma, io ti voglio bene come a un fratello dovrebbe essere sufficiente per far parte di una famiglia!” Mi irrigidii all’istante. Il cuore prese a battere impazzito. Il respiro si fece affannoso. Le parole di Iuventas, benché dettate dalla sua esuberante ingenuità, avevano scatenato un abisso di dolore e gioia dentro di me. Fui tentato di farle una carezza sul bel volto indispettito, ma mi trattenni. Non potevo osare tanto. Imposi alle mie emozioni di sedarsi.
    “Hai visto Pandia, oggi?!” Altra pugnalata in pieno petto. Iuventas aveva già cambiato argomento e – soprattutto – espressione. Il cipiglio si era trasformato in malizia. Era incredibile! Perché adesso mi chiedeva della Principessa? Non solo non risposi, feci invece vagare lo sguardo fra i commensali per distrarre ancora una volta la sua attenzione. Notai che lo sguardo di Horus su di me, ma lo distolse immediatamente. Si era nuovamente tramutata in una fulgida aquila dorata… Una decisa gomitata della Guerriera al mio fianco mi costrinse a guardarla di nuovo.
    “Quando deciderai di dichiararti sarà troppo tardi! Questo è il momento di agire, zuccone!” La fissai attonito, inorridito, incapace persino di respirare…
    ”N…non capisco cosa vuoi dire… ma cosa diamine ti salta in mente?!” Avevo alzato un po’ troppo la voce, tanto che alcuni vicini si voltarono nella nostra direzione, sorpresi. Io non ero abituato a perdere il controllo. Non ero abituato ad essere sotto esame e al centro dell’attenzione. Non ero abituato a parlare in quel modo a una Principessa! Presi un respiro profondo e fissai il mio sguardo in quello di Iuventas. Lei non mollava, non sembrava voler mollare, dannazione!
    ”Non sono argomenti che ti riguardano, Iuventas, ti prego di non entrare nel merito…” sibilai. Non volevo essere ingrato nei confronti della persona che - in sostanza - mi aveva chiamato fratello. Tuttavia, allo stesso tempo, non volevo ingerenze nella mia vita e forse per questo ero destinato a rimanere solo. Per sempre.


    Edited by KillerCreed - 25/10/2019, 20:31
     
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