Present Day #2019: Toronto's Roads

Season 3

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Illiana
        +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    282
    Reputation
    +658

    Status
    :Ezio:
    Prendemmo l'ascensore per salire nella sua camera. Un ascensore tutto specchi e luci bianche, come il resto dell'albergo.
    Mi infastidì il fatto che ci fossero altri clienti, che non potessimo neanche sfiorarci in presenza di estranei. Per tutta la salita, ci scambiammo sguardi complici e infuocati giocando con i riflessi degli specchi.
    Una volta nel corridoio, tentai di afferrarle la mano, ma lei si liberò abilmente, affrettando il passo verso una delle tante porte davanti a noi. La spessa moquette bianca annullava ogni rumore, e lei sembrò quasi prendere il volo.
    Aveva qualcosa in mente, e il solo pensiero mi bastò per far battere più forte il cuore, per far arrivare il sangue con un impeto maggiore in ogni più piccola parte del mio corpo.
    Era cambiata, Pandia, era cambiata ancora una volta da quando la avevo conosciuta. Era sempre lei, eppure diversa. Era diventata una giovane ammaliatrice, ora ben consapevole delle sue qualità, che amava farsi desiderare. Ed io, non chiedevo altro che di seguire il suo desiderio.
    La sua camera era ampia ed elegante, dai toni chiari, con spessi tappeti e una profusione di cuscini sparsi sul letto e sul pavimento, con le luci basse che rendevano l'insieme sofisticato ed accogliente al contempo.
    Attesi in silenzio che parlasse, anche se le mie intenzioni erano molto diverse. Non credevo che le parole avrebbero contribuito in maniera migliore ad esprimere la felicità nel ritrovarsi meglio dei nostri corpi, ma attesi.
    "Mi sei mancato come l'aria che respiro... ti amo Ezio Auditore... ed ho aspettato tanto per potertelo finalmente dire guardandoti dritto negli occhi..."
    Respirai a fondo. Forse lei aveva ragione: per quanto le parole, per iscritto, avessero una natura più permanente, pronunciarle ad alta voce, con la persona davanti, poteva essere un modo molto più importante ed enfatico per un impegno ed una confessione così sentita.
    ”Mi sento l'uomo più fortunato dell'universo, perché una creatura meravigliosa come sei tu mi ha donato il suo cuore.”
    Appoggiai le labbra sulle sue, per respirare il suo respiro. Era così dolce che desideravo solo perdermi dentro le sensazioni che stavo provando. Le mie mani volevano solo toccare il suo corpo, e tutto il mio essere era teso verso di lei.
    Prima che ogni parola venisse cancellata dal desiderio che stava montando, le mormorai a fior di labbra: ”Non voglio mai più separarmi da te. Non so ancora cosa dovrò inventarmi, ma troverò il modo di poterti stringere ogni giorno tra le mie braccia, perché solo vicino a te posso trovare quella felicità che cerco da tutta la vita!”
    (…)
    Il sole non era ancora sorto, mancavano pochi minuti all'alba ma già la luce grigia arrivava fino al letto, rischiarando altri particolari della stanza.
    I nostri vestiti, abbandonati a terra, tracciavano quasi un sentiero di ricordi di quello che era successo la sera prima.
    Vicino alla porta giaceva il suo impermeabile, poi la mia camicia bianca, le scarpe, i pantaloni e, sui cuscini ai piedi del letto, la sua biancheria. Ogni pezzo mi portava un ricordo in maniera vivida: la sua pelle perfetta, la sua bocca, il suo profumo. I miei pensieri si soffermavano sul suo viso, sulla sua espressione di piacere intenso, sui brividi che la attraversavano quando la toccavo.
    Di solito non mi interessava rivivere i mie incontri d'amore, ero sempre concentrato sul successivo che avrei avuto, ma questo era stato diverso da tutto il resto.
    Per ore avevamo lasciato che la passione accumulata per troppo tempo si sfogasse. I nostri corpi si erano cercati con passione, con desiderio e brama travolgente, poi con dolcezza, lentezza, assaporando ogni gesto.
    Dopo, ci eravamo addormentati nudi, abbracciati, sazi, in mezzo alle lenzuola di seta bianche.
    Pandia stava dormendo sul mio petto, il suo respiro leggero e regolare era un suono che avevo desiderato a lungo udire. Amavo osservarla mentre dormiva, era la prima volta che passavamo insieme la notte, che ci svegliavamo insieme.
    Non volevo più rinunciare a questi momenti, lo avevo confessato e non mi pentivo di essermi reso vulnerabile ai suoi occhi.
    La strinsi a me. Volevo svegliarla, volevo approfittare dei pochi momenti che ancora ci rimanevano prima che, insieme ai vestiti, indossassimo nuovamente i nostri ruoli e le nostre responsabilità.
    ”Buongiorno, amore mio” Le scostai i capelli dal viso, con dolcezza. Risi sommessamente. ”Lo sai, è da quando mi sono innamorato di te che aspetto di dirtelo...”
    Non le diedi il tempo di rispondere. Il mio desiderio si era fatto nuovamente urgente, ed il mio corpo voleva il suo...
     
    Top
    .
14 replies since 24/9/2019, 19:51   180 views
  Share  
.