Present Day #2019: Toronto's Roads

Season 3

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  1. The Bla¢k Wit¢h¸
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    "Non lo so, forse mi faccio troppi problemi... io non sono così..." bofonchiai alquanto infastidita dal mio stesso comportamento mentre davanti allo specchio mi stavo dando gli ultimi aggiustamenti per incontrare poi Ezio giù in strada.
    "Carina tu non ti fai troppi problemi, tu sei donna ed il signorino è semplicemente un uomo, questo spiega tutto!" disse Iuventas che seduta con i piedi sulla toletta della sua stanza mi guardava attraverso lo specchio versandosi dell'altra ambrosia.
    "Gli ho anche detto la tua idea dello specchio e... niente... niente il vuoto cosmico... nemmeno un "ci penserò!" esclami infastidita, mentre mi sistemavo i capelli troppo nervosa per ottenere il risultato desiderato.
    "Pandia io non voglio essere disfattista, ma... è chiaro che lui non vuole quello che vuoi tu. E' un uomo di mondo, tu stessa me lo hai detto... oggi sei il suo sogno impossibile, il desiderio nascosto, ma... domani ne troverà un altro e tu perderai tutto il tuo fascino!"
    "Ti avevo chiamata per tirarmi su di morale!" le feci notare sbattendo la spazzola sulla toletta fuori di me. I capelli non si mettevano in piega ed io mi stavo innervosendo. Iuventas lo notò e poggiando la coppa da un lato e mettendo i piedi giù dal tavolo, vi mise i gomiti per potersi sporgere meglio verso di me.
    "Ehi io sono sincera! Ti stai incaponendo esattamente come mia sorella, oh quello Shay... ha fatto quella stronzata perchè non c'ero io altrimenti... oh ma un giorno di questi vengo sulla Terra e giuro che lo smonto, un osso per volta... e..." Iuventas si stava perdendo nei suoi soliti pensieri di vendetta mentre io schioccando le dita di fronte allo specchio la invitai con lo sguardo a tornare sul tema. Su di me.
    "Ok sì... stavo dicendo... Lascia perdere! LASCIA PERDERE! Divertiti certo, ma poi pensa seriamente alla proposta di Toth! Lui è pazzo di te, lo sai. Fate una coppia perfetta. Lavorare benissimo insieme. Avete sintonia e tua sorella lo adora. Pandia dico sul serio... pensaci... tu meriti un uomo che voglio urlare alle stelle che ti ama e che vuole stare con te e Toth lo ha già fatto ampiamente, ma tu insisti con uno che invece vuole tenerti in un angolo... avete passione, ve lo concedo, ma è amore?"
    Avrei voluto rimanere ancora con Iuventas, ma il tempo era tiranno e dopo essermi legata i capelli in una coda alta la salutai uscendo dalla stanza. Per tutto il percorso dalla stanza alla moto sentivo le parole di Iuventas rimbombarmi in testa e colpirmi più di quanto avrei voluto. Mi erano entrate dentro e mi fermai seriamente a prenderle in considerazione più di quanto consciamente avrei voluto, ero così sovrappensiero che quando Ezio mi porse il casco rimase interdetto nel vedermi metterci un po' a prenderlo in mano.
    "Tutto bene?" mi chiese preoccupato probabilmente dal fatto che quel mio atteggiamento avrebbe potuto efficiare la missione.
    "Assolutamente!" risposi fintamente indossando il casco e salendo in moto dietro di lui.
    Rimasi in silenzio per tutto il tragitto fin quando arrivati a destinazione mi trovai a dargli le spalle osservando la Loggia in lontananza.
    "Ti ricordo che questa è la MIA missione e tu sei solo un ospite. Se una volta dentro vorrai ficcanasare in giro fallo pure, ma non far saltare la nostra copertura... i Frutti dell'Eden sono miei!" esclami voltandomi verso di lui e mettendo le cose in chiaro. Iuventas su una cosa aveva ragione, avevo sbagliato a dargli così tanto e subito.
    "La cartina della Loggia è tua... puoi tenerla e con gli Assassini farne ciò che vuoi!" conclusi, prima di schiacciare il piccolo pulsante di quello che sembrava un orologio al mio polso. Da quando l'Impero era rinato Selene aveva fatto notare la necessità di una Guerriera di mimetizzarsi e così ora non andavamo più in giro già con le nostre divise, ma bensì questi erano racchiusi con una nanotecnologia uraniana in un bracciale che bastava attivare affinché le stesse ci "vestissero". Era stata la Contessa Gea a progettarle.
    Ci trovavamo su un collo alle spalle del Parco Alto dovevamo attraversarlo tutto senza farci vedere, impresa assai difficile considerando il numero di Templari che vi passeggiavano o vi facevano la guardia ed arrivare alla Galleria dei Passi Perduti, da lì superare la Sala delle Arti e di Diana e da lì uscire verso l'Allea Centrale, superare il canale d'Ercole e giungere ai resti del Tempietto di Diana, trovare l'ingresso, prendere i Frutti ed andarcene.
    "Ti aspetto alla Torre del Belvedere!" esclami senza dargli il tempo di rispondere. Avevamo studiato che quello era l'accesso migliore, ma c'era il parco da superare, bé problema suo. Io usai la Pietra di Luna che portavo al dito e grazie ad essa manipolai la gravità, cosa che mi permise di volare fino alla meta. Una volta lì usai sempre la Pietra di Luna per modificare nuovamente la gravità e questa volta schiacciare l'uomo che era di vedetta a terra. Una volta al suo fianco lo colpì con un pugno e lo legai e poi mi godetti lo spettacolo. Certo avrei potuto portare Ezio con me, ma preferivo osservarlo dalla cima della torre e vedere in quanto tempo e che in modo mi avrebbe raggiunto.
     
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