Present Day #2019: Toronto's Roads

Season 3

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  1. The Bla¢k Wit¢h¸
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    Fui lieta che Ezio poté continuare senza problemi, meno lo fui per il Templare che mi scortò nel suo ufficio con il chiaro intento di uccidermi per assicurarsi che non potessi svelare a nessuno l'ubicazione della Loggia, non convito al 100% che io fossi "solo" una prostituta. Fu così che nel momento stesso che mi puntò la pistola contro e mi sparò mi bastò alzare una mano, nella quale avevo appena fatto spuntare una lama di luce, per deviare il proiettile che si andò a ficcare nel legno alle mie spalle.
    L'uomo sgranò gli occhi terrorizzato ben capendo di trovarsi di fronte qualcuno da capacità superiori alla norma e mentre le mie vesti cambiavano rivelando la mia suits da Guerriera quello corse verso la scrivania nell'intento di premere quello che immaginavo fosse un "campanello d'allarme", peccato che non ci arrivò perchè la stessa lama di luce che avevo usato poco prima l'avevo lanciata contro il suo arto. La mano fu immediatamente bloccata sulla scrivania prima che giungesse al pulsante, la lama lo passava da parte a parte tenendogliela ferma. Urlò e quello mi preoccupò motivo per cui avvicinandomi al suo collo feci comparire un'altra lama nella mano e così a simulare una lama celata lo uccisi.
    Sentì immediatamente dei passi dietro la porta e mentre io scomparivo oltre il muro, usando l'intangibilità, le lame di luce scomparivano nel momento stesso in cui tre cadetti entravano nell'ufficio. Ero ancora "bloccata" nel muro mentre guardandoli concitati e sull'attenti ringraziai la loro impulsività e voglia di fare. Volevano risolvere la situazione da soli, trovare l'intruso e così vantarsi con il Gran Maestro delle loro capacità, cosa che per me voleva dire metterli a tacere ed evitare che nella Loggia suonasse un allarme intruso.
    Mi stavo muovendo nel muro con fare circospetto, avevo raggiunto i cadetti di spalle e quello più vicino al muro lo attirai nello stesso passandomi un braccio intorno al collo ed una sulla blocca. Lo portai nella stanza accanto ed usai la Pietra di Luna per renderlo inerme mentre perdeva i sensi e cadendomi tra le braccia lo adagiai su una poltrona.
    Tornai nel muro notando come i due si erano accorti della mancanza del loro compagno e senza perdere ulteriore tempo causai nell'intera stanza un cambio di gravità che lo schiacciò violentemente al suolo, solo allora mostrai la mia presenza e prima che potessero parlare avevo già mosso le mani contro di loro lanciando due lame di luce nella loro schiena.
    Tirai un sospiro di sollievo e senza perdere tempo cercai di raggiungere Ezio al punto d'incontro ben conscia che ben presto quei cadaveri sarebbero stati trovati e la nostra presenza rilevata.
    La Sala di Diana era di forma rettangolare, ricchissima di stucchi e rappresentazioni allegoriche tutte incentrate sulla caccia, in quel momento era vuota se non fosse stato per la presenza di Ezio.
    "Abbiamo poco tempo... fra un po' sapremo che siamo qui..." gli bisbigliai sbrigativa mentre posizionandoci ai lati della porta finestra, uno da un lato ed una dall'altro, guardammo verso il giardino.
    Davanti a noi il Giardino dei Fiori, la Fontana di Ercole, l'Allea Centrale con il Canale di Ercole e sul fondo il Tempietto di Diana: la nostra meta.
    "Possiamo raggiungere il canale e fare lo stesso a nuoto sfruttando l'acqua per nasconderci, ma dobbiamo prima passare questo pezzo... non c'è nessuno è vero, ma siamo scoperti..." notai bisbigliando al mio compagno, prima che una fitta alla tempia mi fece strizzare gli occhi per il dolore.
    Avevo la brutta sensazione che Eris o quel demonietto di suo figlio avessero percepito la mia presenza o per lo meno quella di un Eterno e questo mi preoccupò. Dovevo cercare di nascondere la mia aura, sì ma come? Un flash back improvviso mi colse.
    "Stai migliorando, finalmente la ragazzina impulsiva che mi hanno dato da addestrare sta diventando una donna che pensa lucidamente" mi sfotto Toth con il suo solito modo di fare tutto d'un pezzo, serio e compito che però nascondevano una simpatia e dolcezza che spesso anche lui si stupiva di possedere.
    "Stai dicendo che l'allieva ha suparato il maestro?" chiesi furbamente raggiungendolo. Entrambi avevamo preso un asciugamano per asciugarci il sudore. Lui era a petto nudo e guardandomi rise.
    "Non esagerare!" mi ammonì prima di farsi improvvisamente serio "Pandia, ormai sei pronta. Tu e le altre siete pronte per giurare da Guerriere dunque sei pronta per la mia ultima lezione..."
    Il suo tono serio mi preoccupò ma assentendo lo guardai curiosa ed a tratti spaventata.
    "I Deviati sono segugi... secondo te come hanno fatto a sopravvivere nonostante il loro numero esiguo?" Bè è facile, riconoscendo il nemico. Noi non possiamo percepirli, ma loro sì. L'aura di un Eterno è forte e radiosa, spicca su quella di qualsiasi altra razza, ma c'è un modo per mimetizzarla..."
    "Come?" chiesi curiosa facendo un passo verso di lì, seppur quello che mi mostrò mi lasciò senza fiato. Corsi al suo fianco per soccorrerlo, ma lui mi rassicurò.
    "La debolezza! Sì debole Pandia e la tua luce si affievolirà, si nasconderà dietro tutte le altre auree e sarai al sicuro..."

    Riaprì gli occhi tremando, mentre respirando affannosamente cercai il coraggio per fare quello che dovevo. Una lama di luce comparve nella mia mano e prima che Ezio potesse dire o fare qualcosa me la ficcai nel ventre. Mi assicurai che la ferita non fosse mortale, che non colpisse organi interni, ma fosse profonda abbastanza da rendermi debole non troppo per l'esito della missione, ma abbastanza per affievolire la mia aura e nascondersi dietro quella di Ezio.
    La lama si dissolse facendo però sì che la sua luce cicatrizzasse la ferita affinché non sanguinasse.
    Respiravo affannosamente mordendomi le labbra per ingoiare il dolore, ma felice di aver limitato i danni per il momento.
    "N-Non possiamo fare altrimenti... c-corriamo... c-corriamo e ci buttiamo nel canale!" esclamai guardando negli occhi il mio compagno.

     
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