Present Day #2019: Toronto's Roads

Season 3

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  1. The Bla¢k Wit¢h¸
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    :Pandia:
    Persephone aveva il viso contratto, aveva fatto ciò che doveva, ma non senza difficoltà. Avrei voluto tanto che non mi avesse costretto ad usare la mia autorità di leader delle Guerriere per farlo, ma ora il dado era tratto ed io non potevo far altro che confidare nella saggezza di Athena.
    Tuttavia il nostro incontro, già teso, non si era concluso e a fronte della mia successiva richiesta P mi osservava contratta, la mano stretta intorno al suo scettro e lo sguardo severo come quello di una mamma conscia che la figlia stia tirando fin troppo la corda...
    "Non posso. Le regole sono molto ferree e lo sai!" mi disse irremovibile.
    "P DEVO tornare indietro nel tempo e tu sei l'unica che me lo può concedere... so che non è un gioco. So che ci sono delle regole, ma... ti sto chiedendo solo di aprire una porta, non di mandarmi indietro" precisai facendo leva sul grande rapporto che ci legava.
    Ben prima che io conoscessi le mie origini, ben prima che diventassi la donna che ero, prima di tutto... P c'era. C'era quando ero una povera ribelle che viveva di stenti e furti, c'era quando persa e senza più una via ero in cerca di uno scopo, c'era sempre stata. Come amica, guida, maestra... come sorella e madre.
    "Stiamo parlando di un favore personale Pandia..." mi fece notare lei greve.
    "Mettiamola così: avrai un debito da riscattare con niente di meno che il leader delle Guerriere, sono certa che questo stia un buon prezzo" conclusi passando dalla contrattazione amichevole a quella ben più seria. Come Guardia del Tempo e Regina degli Inferi P aveva un gran potere, non approfittava mai di ciò che poteva chiedere in cambio dei suoi servigi perchè era solita non dispensarli proprio per evitare pericoli nel tempo o tra le anime. Tuttavia le stavo offrendo un ottimo patto, ero certa che per i molteplici titoli che possedeva un debito con il leader delle Guerriere fosse un'offerta fin troppo ghiotta anche per lei.
    Così soppesò le mie parole, rimase in silenzio con lo sguardo scuro e profondo perso oltre la mia spalla. Chissà quali pensieri la muovevano, gli stessi che riportandola con i piedi per terra le fecero stirare le labbra in una linea ritta.
    "Porgimi la mano..." mi disse. Lo feci e sul palmo lei vi posò la propria. Un contatto breve che durò un'attimo mentre sul mio palmo appariva il simbolo del pianeta Plutone per poi sparire. Era un sigillo di giuramento che mi legava a lei ed il giorno che P avrebbe riscattato il debito il sigillo sarebbe sparito, se in caso io non avessi rispettato la mia promessa il sigillo avrebbe ripagato P del suo debito con la mia anima.
    Persephone abbassò lo sguardo poi verso la propria mano e su di essa vi comparve una chiave grazie alla quale poté aprirmi la porta temporale che le avevo chiesto, pochi secondi, per pochi minuti indietro...

    Ciò che vidi a "porta aperta" mi gelò il sangue. Ezio era sollevato a mezz'aria con le mani alla gola, mentre Atlas poco lontano da lui, ed avvolto dalle fiamme, lo teneva sotto scacco. La piattaforma su cui era il giovane stava scendendo, mentre un Atlas deluso con superbia pronunciò: ”Pensavo che... avresti potuto... fare... più di... così” al che mosse la mano a sinistra ed Ezio volò per la stanza quando tutto si bloccò.
    Immediatamente entrai in scena evitando che Ezio finisse schiantato alla parete, mentre prendendolo per mano lo vidi "svegliarsi", toccare con i piedi per terra e confuso osservavi.
    "Su su viene... muoviti!" dissi concitata tirandomelo dietro e con lui uscire da quella situazione. La "porta" alle nostre spalle si chiuse rivelando che eravamo nella mia stanza d'albergo, mentre io senza aspettare oltre gli buttavo le braccia al collo e lo stringevo forte, inspirando il suo profumo e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
    "Perdonami... perdonami... perdonami se ti ho fatto credere che ti avrei abbandonato... mai Ezio... mai lo avrei fatto... Ti Amo! Ti amo moltissimo!" dissi tornando a guardarlo ancora stretta a lui. Era stata la sensazione di non poter star più al suo lato ciò che mi aveva fatto comprendere quanto davvero lo amassi. Quanto nonostante mi facesse arrabbiare o quanto le cose avrebbero potuto essere più facili se solo avessi accettato i desideri di mia sorella... io volevo stare con lui. Al suo fianco anche se sarebbe stata probabilmente la cosa più difficile e complicata di tutta la mia vita.
     
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