Present Day #2021: Mandalore

Season 6

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  1. The Bla¢k Wit¢h¸
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    Quando eravamo stati "convocanti" da Armorer non mi sorpresi di scoprire che era per ciò che sta accadendo con quei alleati inaspettati che avevamo incontrato lungo il tragitto. Pareva chiaro che i Mandaloriani non avessero mai lavorato nella condizione e proiettati verso ciò che si poteva considerare una missione che esulava dalle solite taglie di routine, ma era anche chiaro che dopo ciò in cui ci eravamo imbattutti e quello che avevamo scoperto era stato del tutto naturale e giusto agire in quel modo. Io stessa, all'epoca, avevo affrontato Armorer per palesarmi come colei che aveva cercato il dialogo ed aveva proposto un'alleanza. Da allora avevo notato come lei, con discrezione ed attenzione, non mi avesse tolto gli occhi di dosso trovando importante che fosse lei all'inizio a guidarmi nelle taglie esattamente come si faceva con i ragazzini alle primi armi, prima che trovassero la loro strada ed imparassero a camminare da soli.
    Fu dunque quando Din si assentò per incontrare il Cliente che Armomer mi trattenne, invitandomi a seguirla nella fucina. Io dal canto mio avevo imparato a non fare domande, con un gesto del capo silenzioso avevo congedato Mando e con la stessa riverenza muta avevo seguito la donna.
    Armorer non si perse nè in convenevoli nè in frasi inutili, raggiunse la sua zona di lavoro e da uno dei bancali prese un prezioso elmo. Era nuovo, bianco e riportava ghirigori blu preziosi. Aveva una linea sinuosa, tanto che perfino il visore risultava femminile ed elegante a suo modo.
    “Te lo sei meritato” esclamò solamente allungando le mani per porgermelo, mentre io lo guardavo con riverenza e forse anche con una nota di paura che non le sfuggì.
    “Che cosa ti turba?” mi chiese ferrea ed atona.
    Io presi un gran respiro e cercai le parole giuste.
    "Il peso che ne deriva..." risposi senza esitazioni con lo sguardo ora fisso nel suo di visore.
    “Sai Omera potrei dirti che molti uomini e donne si sono trovati al tuo posto prima di te, ma mentirei. Non c'è mai stata una selezione su chi meritasse o meno divenire Mandaloriano, ma da che ho memoria sono sempre stata l'unica donna ad indossare un casco... solo ora abbiamo bambine che forse un giorno lo faranno... dunque dopo di me, tu sei la prima...”
    Quella rivelazione non me l'aspettai come il dover prendere coscienza di ciò che rappresentasse, oltre la Via.
    "Mi stai chiedendo tanto... Mi stai chiedendo di essere la prima ed unica Nite Owls..."
    “La prima di molte altre spero, colei che potrà ispirare molte delle nostre bambine ad unirsi a questo corpo di elité un giorno...”
    "Perchè io? Perchè non tu?" forse stavo osando troppo chiedendo ciò, ma era chiaro che di fronte ad un passo così importante avevo bisogno non di certezze, quanto più di qualcosa che diramasse la fitta nebbia dei miei pensieri. E questo lei parve capirlo.
    “Credi che io abbia scelto il mio ruolo? E' la Via a farlo. A volte ci si imbatte nel proprio destino sulla strada per evitarlo”
    Ripensai velocemente a come effettivamente la strada che mi aveva portato lì era stata un caso a cui mi ero aggrappata, un viaggio iniziato per fuggire da quello che credevo fosse il mio ineluttabile fato. Soppesai dunque profondamente ogni singola parola, chiusi gli occhi e quando li riaprì c'era una fiamma diversa in me, una che mi sospinse ad allungare le mani, stringerle intorno al casco ed infine usarle per indossarlo.
    Mi sentivo diversa, più consapevole, più decisa, mentre l'oscurità di quella nuova condizione mi avvolgeva. Quando uscì dal palazzo la luce di Mandalore non mi invase come sempre perchè attutita da ciò che indossavo. Dal visore vidi gli sguardi di tutti posarsi su di me via via che camminavo. Da quel buio, simile ad un pozzo profondo, capì il valore della luce. Non temevo più le ombre, perchè oggi ne scorgevo le potenzialità e l'onore. Ringraziavo gli Dei per la mia inconquistabile anima perchè nella morsa delle circostanze non mi ero tirata indietro. Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo aveva sanguinato, ma mai si era chinato. Oltre la rabbia e le lacrime ero sopravvissuta in un viaggio che mi aveva portato in quel posto, in quel momento. Camminavo sempre più orgogliosa e fiera, comprendendo finalmente il significato della Via. Di ciò che per me rappresentava. Non avrebbe importato quanto stretta la porta sarebbe stata, quanto piena di castighi la vita, io ero la padrona del mio destino. Io ero il capitano della mia anima.


    1. PROSEGUE QUI ➡️Present Day #2021: Bologna⬅️



    Edited by The Bla¢k Wit¢h¸ - 18/7/2021, 11:42
     
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